mercoledì 23 gennaio 2013

Oriana Fallaci da "Alekos sono io"

Facciamo un esempio personale dal mio romanzo Un uomo. Prendiamo i capitoli in cui racconto degli anni di prigionia di Alekos Panagulis, nella solitaria prigione di una cella. Non sono mai stata in prigione, o non ancora.Non ho mai provato cosa significhi la solitudine di una cella. E non sono mai stata un'uomo. Eppure l'ho raccontato piuttosto bene, mi hanno detto, e qualcuno che è stato prigioniero politico per diversi anni è rimasto sconcertato dalla precisione con cui  in Un uomo descrivo l'atrofia mentale e fisica provocata dall'assenza di dialogo con altri, dal pensare senza ricevere informazioni, sicché uno attinge solo a ciò che è sedimentato nella sua memoria. "succede proprio cosi" esclamò quella persona...............................

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